lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino come Berlusconi: tanti oppositori ma divisi...


Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati mi dicono… L'amore, purtroppo, è un sentimento che non "frequento"... quindi taccio perché, come diceva Wittgenstein “su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”. 
Mi piace invece osservare come ogni volta che c’è qualcuno che vuole celebrare una festa ci sia qualcun altro pronto a rompergli le scatole. 
Questo strano fenomeno sociologico prevede che per ogni persona che festeggia ce ne sia un'altra che gode a rovinargli e a contestargli la festa!
Ho individuato, ad una prima e sommaria analisi, diversi prototipi di contestatori di feste comandate. Gli anti-Natale: questi figuri di solito più che contrari al Natale sono contrari alla maniera in cui viene festeggiato. Il loro tipico pensiero è "quando ero bambino il Natale era una festa sentita, ora è solo consumismo e business".
Poi ci sono, da poco sul mercato, gli anti-Halloween: costoro pontificano che tale festa sia un "americanata", non un retaggio della nostra tradizione e giungono alla conclusione che pertanto non si debba festeggiare. Interessante notare come seguendo questo ragionamento, non dovremmo festeggiare ad esempio, neanche la Pasqua o il Natale stesso che mi risulta che ad un certo punto abbiamo importato dalla tradizione ebraica...
Il club degli anti-Capodanno invece (dei quali io sono membro onorario) amano sostenere che "...ok, quando si usciva le prime volte in compagnia, Capodanno era una figata, ma adesso basta, ogni anno cercare di divertirsi per forza e tornare a casa sbronzi…."
Ci sarebbero ancora decine di guasta-feste, alcuni dei quali a connotazione storico-politica… ricordo tra questi per dover di cronaca solo i contrari al 25 Aprile e i neo-costituiti anti-festa dell’Unità d’Italia…che avranno vita breve essendo la festività “una tantum”.
Gli anti-San Valentino, tra i contestatori di feste sono forse i più numerosi ma allo stesso tempo i più divisi, lacerati in varie correnti di pensiero così eterogenee da sembrare la vecchia DC (o per i più giovani il PD!).
Ci sono quelli che dicono che San Valentino non va festeggiato perché è un’invenzione del marketing (se ricordo bene costoro incolpano principalmente i fabbricanti di cioccolato, che invece si dovrebbero adorare con appositi altari e simulacri per ovvie ragioni). 
Poi ci sono quelli che dicono che non si deve festeggiare perchè le persone che si amano veramente celebrano ogni giorno il loro amore, senza bisogno di una festa…
Ci sono i contestatori silenziosi, che semplicemente fingono di ignorare la festa e si rifugiano in una scatola di cioccolatini per il partner comprati nell'ultimo bar sulla via di casa..acquisto effettuato solo per evitare in extremis una crisi diplomatica di immane proporzioni.
Ci sono gli antagonisti che, odiando il giorno mieloso di San Valentino, si sono organizzati e hanno creato una festa apposita il giorno dopo…dedicata a San Faustino mi pare.
E non ho parlato dei single, che a vario titolo odiano la festa...ma come dicevo prima “su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”....


Gyulio

mercoledì 9 febbraio 2011

Liberate i liberali!


Non l'ho mai nascosto, mi sono sempre definito una persona di destra (a scanso di equivoci, non della destra xenofoba o nazi-fascista, ma di quella storicamente detta "liberale", presente soprattutto nella tradizione politica anglosassone).
Una volta, le persone cosiddette liberali come me crescevano con dei forti convincimenti, giusti o sbagliati che fossero, tra i quali:
  • La fede assoluta  nella libera concorrenza e nei meccanismi del libero mercato (la mitica invisible hand degli economisti)
  • L'insindacabile riverenza verso la divisa e le Forze dell'Ordine
  • La severità e l'inflessibilità nell'applicazione delle leggi
  • Il rispetto assoluto di tutte le istituzioni statali e repubblicane
  • Il principio della meritocrazia (chi fa di più ha diritto ad avere di più) e l'antipatia verso l'assistenzialismo
  • Il concetto del "chi sbaglia" e del "chi rompe" paga
  • Lo Stato basato su una bassa tassazione e una bassa spesa pubblica
  • Una forte etica nella gestione della res publica
Ebbene, io questi convincimenti li ho ancora... ma alla luce di quanto avviene oggi in Italia, sono davanti a due ipotesi "esclusive":
  1. Io non sono più un liberale, sono diventato qualcos'altro (e non so neanche cosa...)
  2. Quelli che attualmente in Italia si definiscono liberali non sono poi per niente tali
Non vorrei trarre facili conclusioni, ma per me come diceva QUELO è "la seconda che hai detto"...

Gyulio

lunedì 7 febbraio 2011

Post odio-terapico

Image copyright by @media 2006 - Geek tattoos


Nella mia vita, a volte, l'odio verso cose, situazioni, atteggiamenti antipatici è importante come l'amore. Si può dire che l'uno sia la pars destruens e l'altro la pars construens dell'esistenza quotidiana; l'amore però è un sentimento "sdoganato", figo da esibire e mostrare in pubblico, mentre l'odio viene nascosto e confinato nell'angolo più umido e malsano del cuore...
Stasera in un esercizio di rabbia suprema ho compilato la lista delle trenta cose che attualmente detesto maggiormente:

Avvertenza 1: sono una persona instabile, quindi una o più delle cose che appaiono nella lista potrebbero passare senza preavviso nella lista delle cose che adoro

Avvertenza 2: nessuno si senta offeso da questa lista, odio atteggiamenti, ideali, situazioni, professioni... ma le persone che li manifestano sono asolutamente da me rispettate!

  1. I calciatori indolenti o sopravvalutati (alcuni titoli in questa categoria: Floro Flores, D’Agostino, Motta, Legrottaglie, …)
  2. La famiglia Agnelli in ogni sua emanazione (Juventus, Ferrari, FIAT)
  3. I cantanti italiani finto rock (Vasco, Ligabue) e altri di vario genere (Antonacci, D’Alessio, Negramaro... )
  4. La sveglia che suona e le scarpe da allacciare alla mattina
  5. La mattina in generale
  6. I parassiti e i mantenuti, i disonesti e i cafoni
  7. Lo zucchero nel caffè
  8. Dover sbucciare le mele (ma non le inventano prive di buccia?)
  9. Le borse della spesa che non riesco mai ad aprire
  10. Il buio al cinema durante i film
  11. Chi arriva con un ritardo maggiore o uguale ai cinque minuti
  12. Le donne che non dicono né sì né no, ma ti lasciano in uno stato di attesa e mistero permanente
  13. Chi chiama al telefono fisso di casa: tutti, indistintamente. L’imprecazione può aumentare fino al 50% in caso di telefonate da parte di call center o vecchine sorde in giorni festivi e prefestivi
  14. Chi s’indebita e fa vita da nababbo
  15. Uomini e donne che hanno trovato un fidanzato/a per puro caso o sfruttando debolezze della controparte ma pretendono di darti lezioni di tecniche seduttive
  16. La pasta o il riso scotti (nel senso di troppo cotti, non la marca…)
  17. Le donne che vanno a vedere le partite da calcio vestite come a Uomini e Donne
  18. Le trasmissioni televisive di calcio parlato (in particolare dove chiamano tifosi o non addetti ai lavori)
  19. Calciatori, cantanti o celebrità che pontificano sui problemi del mondo (Bono Vox, ad esempio)
  20. I comici che fanno politica volontariamente o i politici che fanno comicità involontariamente
  21. Emanuele Filiberto di Savoia (merita una categoria tutta sua)
  22. Il comunismo (nel vero senso della parola, non quello che Berlusconi definisce tale altrimenti io detesterei anche i magistrati, i giornalisti, la RAI, gli arbitri, la Marcegaglia, Fini, gli imprenditori, i comici gli studenti, i professori, i dipendenti pubblici e altri ancora… non è mia intenzione!)
  23. Chi si fa chiamare Dott., Avv., Prof., ecc... al di fuori dell’ambito in cui questo titolo ha ragione d’essere
  24. Chi tonifica i propri glutei e non si preoccupa del proprio cervello
  25. Le banane, il formaggio, il radicchio rosso e il finocchio lesso
  26. Trenitalia e Alitalia
  27. Chi parla ad alta voce o urla
  28. Gli uomini che fanno i bulli con le donne
  29. Il caldo afoso durante la notte 
  30. Il segnale stradale di pericolo generico
 Gyulio

sabato 5 febbraio 2011

Dieci, Cento, Mille volte Totò

Questo non è un post doveroso...Qui non c'è niente riguardo al dovere, qui c'è solo piacere...e piacere allo stato puro, per gli occhi, deliziati, e per la classifica dell'Udinese, festosa come un bimbo il giorno di Natale.
Le ricorrenze ed i numeri, gli anniversari di matrimonio o i genetliaci tante volte contano poco. Altre volte, però hanno un merito: quello di obbligarci a fermarsi a pensare a cosa queste ricorrenze si riferiscano. I cento goal, a mio parere, sono un traguardo straordinario in un duplice senso. Per prima cosa perchè Totò è un ottimo giocatore, tecnicamente sopraffino, dotato di fondamentali straordinari. Calcisticamente esplode come mezzapunta di sinistra nel 4-2-3-1 dell'Empoli di Silvio Baldini, dove sono esaltati la sua rapidità e la sua capacità di partire defilato ed accentrarsi alle spalle di unica punta centrale per tentare la conclusione. Un ruolo simile gli viene affidato nell'Udinese di Spalletti dove diventa subito protagonista in un attacco tre punte, piazzandosi alla sinistra di Iaquinta oppure nell'Udinese di Marino dove agisce accanto a Quagliarella. Importante notare come a fianco a lui crescano esponenzialmente giocatori come Jankulovski o Dossena, che sgroppano sulla fascia e sfruttano abilmente i suoi assist partendo da dietro e sovrapponendosi. Quando la sua carriera, costellata da presenze in pianta stabile nella Nazionale italiana, sembra raggiugere l'apice, Totò, per esigenze di squadra (l'Udinese è priva di attaccanti centrali affidabili) e atletiche (non ha più la resistenza per coprire buona parte della fascia) cambia ruolo, accentrantosi e giocando più vicino alla porta avversaria. In questo ruolo, Totò assurge a protagonista assoluto nel panorama italiano e diventa goleador implacabile vincendo il titolo di capocannoniere nel 2009-2010 e laureandosi calciatore più prolifico della massima serie nella storia dell'Udinese.
Ma Totò è straordinario per un altro motivo -e ciò va sottolineato in modo particolare oggi- la sua scelta di fedeltà all'Udinese. Inutile fare retorica, fuori luogo parlare di bandiere, di milioni o di procuratori...mi sento solo di fare un grossissimo plauso ad un uomo che ha dimostrato e dimostrerà ancora come si possa raggiungere i più alti vertici anche in provincia, dove la famiglia trova il suo ambito ideale e la vita ha più qualità.
Dunque grazie Totò per le emozioni che regali e continuerai a regalare!

Gyulio

A Day in the Life

Ho scelto questo titolo poichè chi conosce la musica, se non gradisce i contenuti del blog, almeno potrà darmi atto della bellezza della canzone a cui mi sono ispirato ed andarsene da qui soddisfatto...
Chi mi conosce sa che sono uno con mille pensieri per la testa (volevo usare la parola "sega mentale", ma mi pare giusto usare un linguaggio più elevato almeno per il post di presentazione) e con altrettante passioni, attività e interessi.
Questo blog vuole essere soprattutto un luogo virtuale dove annotare e tenere traccia delle mie considerazioni e pensieri quotidiani sul mio mondo, i miei sentimenti, le mie passioni ma anche sulla musica che ascolto, sui libri che leggo, i film che guardo, sullo sport (calcio ma non solo...), sulle mie opinioni riguardo alla Società e alle sue evoluzioni.
Forse questo mio nuovo cimento si potrebbe definire una sorta di diario aperto alla lettura e al commento di tutti e in particolare dei miei amici e conoscenti...per tenersi in contatto, per confrontarsi e per scambiare le idee liberamente...sicuramente si può definire una valvola di sfogo dove liberare i miei pensieri, le mie piccole gioie e grandi arrabbiature quotidiane!

Ringrazio tutti quanti vorranno leggermi e invito chi volesse farlo a scrivere qualcosa: chiedo solo la grazia di voler firmare i commenti con il vostro nome per una questione di educazione e chiarezza.

Il mio esordio vuole concludersi, alla stregua dei grandi del passato, invocando le Muse "che sanno dire menzogne simili al vero, / ma sanno anche, quando vogliono, dire la verità", affinchè mi ispirino adeguatamente.

Ὁ βίος βραχύς, ἡ δὲ τέχνη μακρή, ὁ δὲ καιρὸς ὀξύς, ἡ δὲ πεῖρα σφαλερή, ἡ δὲ κρίσις χαλεπή

Gyulio