sabato 5 febbraio 2011

Dieci, Cento, Mille volte Totò

Questo non è un post doveroso...Qui non c'è niente riguardo al dovere, qui c'è solo piacere...e piacere allo stato puro, per gli occhi, deliziati, e per la classifica dell'Udinese, festosa come un bimbo il giorno di Natale.
Le ricorrenze ed i numeri, gli anniversari di matrimonio o i genetliaci tante volte contano poco. Altre volte, però hanno un merito: quello di obbligarci a fermarsi a pensare a cosa queste ricorrenze si riferiscano. I cento goal, a mio parere, sono un traguardo straordinario in un duplice senso. Per prima cosa perchè Totò è un ottimo giocatore, tecnicamente sopraffino, dotato di fondamentali straordinari. Calcisticamente esplode come mezzapunta di sinistra nel 4-2-3-1 dell'Empoli di Silvio Baldini, dove sono esaltati la sua rapidità e la sua capacità di partire defilato ed accentrarsi alle spalle di unica punta centrale per tentare la conclusione. Un ruolo simile gli viene affidato nell'Udinese di Spalletti dove diventa subito protagonista in un attacco tre punte, piazzandosi alla sinistra di Iaquinta oppure nell'Udinese di Marino dove agisce accanto a Quagliarella. Importante notare come a fianco a lui crescano esponenzialmente giocatori come Jankulovski o Dossena, che sgroppano sulla fascia e sfruttano abilmente i suoi assist partendo da dietro e sovrapponendosi. Quando la sua carriera, costellata da presenze in pianta stabile nella Nazionale italiana, sembra raggiugere l'apice, Totò, per esigenze di squadra (l'Udinese è priva di attaccanti centrali affidabili) e atletiche (non ha più la resistenza per coprire buona parte della fascia) cambia ruolo, accentrantosi e giocando più vicino alla porta avversaria. In questo ruolo, Totò assurge a protagonista assoluto nel panorama italiano e diventa goleador implacabile vincendo il titolo di capocannoniere nel 2009-2010 e laureandosi calciatore più prolifico della massima serie nella storia dell'Udinese.
Ma Totò è straordinario per un altro motivo -e ciò va sottolineato in modo particolare oggi- la sua scelta di fedeltà all'Udinese. Inutile fare retorica, fuori luogo parlare di bandiere, di milioni o di procuratori...mi sento solo di fare un grossissimo plauso ad un uomo che ha dimostrato e dimostrerà ancora come si possa raggiungere i più alti vertici anche in provincia, dove la famiglia trova il suo ambito ideale e la vita ha più qualità.
Dunque grazie Totò per le emozioni che regali e continuerai a regalare!

Gyulio

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